Circa il 20-40% delle persone con ernie di dimensione contenuta e circa l’1-18% delle persone con ernie espulse non sanno neanche di averla. Come è possibile?

L’ernia del disco cos’è?

L’ernia è la chiara manifestazione di un’alterazione biomeccanica locale di un’area che, per varie ragioni, non è in grado di gestire e dissipare le forze in entrata (forza di gravità e risposta antigravitaria) e va in contro a processo degenerativo. Una cattiva mobilità di un tratto vertebrale con l’aggravante di una postura statica e/o dinamica non in equilibrio fa sì che ad un certo punto il tessuto che costituisce il disco intervertebrale non riesca più a gestire il carico di lavoro che nel tempo sfianca le sue fibre fino a erniare il suo contenuto.

I fattori che incidono sull’ernia del disco

L’ernia può essere di vari tipi, ma ciò che conta più di tutto sono due fattori: la sua posizione in primis ed il relativo grado di infiammazione. La posizione è il primo fattore da valutare per il giusto trattamento ed una corretta prognosi: infatti tanto più risiede in prossimità della radice nervosa quanto maggiore è il rischio che vada ad interferire con la corretta espressione neurologica del segmento in questione, con una manifestazione sintomatologica che può coinvolgere un’area più ristretta in prossimità del danno o irradiarsi proporzionalmente al coinvolgimento del nervo.

Tuttavia il fatto che alcune ernie siano manifeste ed altre no o che la stessa persona in alcuni periodi della propria vita vi soffra e in altri no dipende dal grado di infiammazione che può coinvolgere o no quel segmento. Infatti, durante un processo infiammatorio acuto l’area si imbibisce di liquidi e prodotti dell’infiammazione.

Questo fa sì che i tessuti si gonfino (pensa quando il tuo ginocchio si infiamma ed appare un po’ arrossato, gonfio ed edematoso), lo stesso avviene nei tessuti perivertebrali che appunto, rigonfiandosi di liquidi occupano uno spazio maggiore, compresa l’ernia stessa che quindi ha più probabilità di toccare la radice nervosa ed evocare una sintomatologia dolorosa.

Prevenzione Ernia del disco

Lavorare quindi su una corretta meccanica locale e generale è, come per tutti i disturbi a carattere degenerativo, la migliore arma di prevenzione. La sovrapposizione infiammatoria tuttavia riguarda non solo il tipo di lavoro biomeccanico che si esercita sull’area ma risponde di ulteriori fattori come quelli alimentari e dello stile di vita più in generale. Evitare tutti quelli che sono i comportamenti che possono aumentare i livelli infiammatori locali e sistemici rappresentano una chiave per la gestione di tale disturbo.

Come si affronta questa situazione in osteopatia?

Talvolta è necessario il supporto di una terapia (terapia laser, ozono ecc) che sia rivolta all’infiammazione acuta locale, quale fattore controindicativo per la manipolazione diretta. Una volta superata la fase acuta si possono considerare i fattori biomeccanici e posturali che gravano sulla zona e correggerli per eliminare il sovraccarico della zona.

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